RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI SINDACALI DELLE RSU
A volte è necessario bloccare la contrattazione e avviare un ricorso ex art 28 per ristabilire il terreno legittimo delle relazioni sindacali nelle scuole. E’ il percorso che i Cobas di Bologna hanno dovuto seguire a tutela di una propria RSU, a cui era stato reiteratamente negato l’accesso all’informativa completa sull’utilizzo del bonus dell’a.s. 2018-19 (contenente nominativi, importi e motivazioni dell’attribuzione del riconoscimento economico).
Un’ulteriore e ancora più grave violazione dei diritti sindacali e in particolare dell’autonomia della RSU, aveva portato nei mesi scorsi all’allontanamento dall’Istituto del rappresentante territoriale dei Cobas invitato all’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori.
Di fronte al, per noi, palese comportamento antisindacale messo in atto, prima della fine del giudizio in tribunale, è stato raggiunto un accordo di conciliazione in cui si riconosce la piena legittimità delle richieste dei Cobas con impegno del Dirigente Scolastico a fornire l’elenco nominativo dei docenti che hanno percepito nell’A.S. 2018/2019 il Bonus premiale di cui all’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015, comprensivo dei compensi di ognuno e delle motivazioni sottese alla distribuzione e a non reiterare ulteriori divieti di partecipazione del rappresentante Cobas, qualora invitato dalla RSU d’Istituto, alle assemblee indette dalla stessa come stabilito dall’art. 4, c. 3 Contratto Nazionale Quadro del 4 dicembre 2017.
Non è la prima volta che la tentazione dirigista che serpeggia nelle scuole porta i dirigenti a interpretare in modo monocratico le regole che presiedono le relazioni sindacali assumendosi un illegittimo quanto inopportuno ruolo di fonte normativa in sostituzione delle regole vigenti.
L’autonomia del rapporto tra RSU e lavoratrici/lavoratori è inderogabile. Abbiamo assistito ad episodi inauditi come l’allontanamento di un rappresentante cobas da una assemblea di istituto a cui era stato invitato dalla RSU! Alcuni dirigenti sembrano ancora non capire che il loro potere e il loro controllo hanno dei limiti, che non è concessa la loro interferenza e non è richiesto il loro permesso per convocare una assemblea o deciderne le modalità di svolgimento.
L’informazione inoltre, come prevede il CCNL, è il presupposto per il corretto funzionamento delle relazioni sindacali. Senza una informazione corretta esaustiva e trasparente non può prendere l’avvio un tavolo di contrattazione. Trincerarsi dietro la privacy per rendere opaca e lacunosa l’informativa data alla rsu pregiudica irrimediabilmente lo svolgimento della contrattazione nonché il presupposto del rispetto tra le parti. Non è un buon servizio offerto alla comunità scolastica e alla trasparenza quello di costruire una asimmetria nell’informazione riguardo alla distribuzione delle risorse e degli incarichi. Questa asimmetria è la base di un rapporto di potere che disarma la RSU rendendola impotente.
È ancora necessario ribadire che rientra tra i postulati di base del sistema delle relazioni sindacali la parità, pur nel rispetto dei diversi ruoli e delle diverse responsabilità, tra i due soggetti in questione: la Dirigenza e le RSU. Il modello gerarchico del rapporto di subordinazione lavorativa non vale, è purtroppo ancora necessario ribadirlo, sul piano delle relazioni sindacali. La RSU gode di diritti che sono connessi alla propria funzione e risultano inaccettabili le invasioni di campo sul terreno delle sue prerogative e delle sue autonomie.
30/06/2020
COBAS SCUOLA BOLOGNA
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