IL 25 GENNAIO CHIUDONO LE ISCRIZIONI: ORA CHIUDIAMO LE CLASSI POLLAIO!

IL 25 GENNAIO CHIUDONO LE ISCRIZIONI: ORA CHIUDIAMO LE CLASSI POLLAIO!

Il 25 gennaio

Manifestazioni in decine di città. A Bologna presidio di fronte all’Ufficio scolastico regionale in Via de’ Castagnoli n.1, ore 15.30

RIDURRE IL NUMERO DI ALUNNI/E PER CLASSE

ASSUMERE IMMEDIATAMENTE I/LE PRECARI/IE DELLA SCUOLA

 La ministra Azzolina è entrata al MIUR affermando che avrebbe preso di petto la questione delle classi pollaio ed ha continuato a ribadire lo stesso concetto anche nel corso della pandemia. Queste sono le parole. E i fatti?

La ministra Azzolina è entrata al MIUR affermando che avrebbe preso di petto la questione delle classi pollaio ed ha continuato a ribadire lo stesso concetto anche nel corso della pandemia. Queste sono le parole. E i fatti?

I fatti ci dicono che nemmeno un euro è stato stanziato, né nel Recovery Plan né in Finanziaria, per la riduzione del numero di alunni/e per classe e il problema del sovraffollamento delle aule è letteralmente scomparso nelle recenti linee guida emanate dal MIUR.

Così le scuole, che stanno finendo di raccogliere le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, procederanno con i soliti coefficienti a costruire le classi iniziali.

Il tutto come se non si fosse nel pieno di una pandemia globale.

Il tutto come se la pandemia non avesse mostrato la condizione disastrosa della scuola pubblica italiana.

I tagli che negli anni sono stati inflitti alla scuola pubblica, il cui esito è stato ulteriormente aggravato dalla crisi hanno comportato l’interruzione (o il forte depotenziamento attraverso la DAD) del diritto costituzionale all’istruzione per un’intera generazione, che ne sta pagando il prezzo, anche psicologicamente.

Rispetto a tutto questo, continuiamo a chiedere un punto di PIL per finanziare la scuola pubblica; chiediamo che i soldi pubblici, siano essi fondi europei o nazionali, non siano investiti ancora in digitale o in una fantomatica sinergia con le attività produttive, ma vengano utilizzati per una riduzione significativa del numero di alunni/e per classe e per il conseguente ampliamento dell’organico docente e ATA, unica risorsa per affrontare le problematiche di questo momento e del futuro; chiediamo che docenti e ATA vengano stabilizzati quanto prima.

Non vogliamo rientrare nella “scuola-miseria” che abbiamo conosciuto prima della pandemia: vogliamo una scuola pubblica sicura e di qualità, unico vero e reale deterrente a delle innovazioni che non sono altro che privatizzazioni mascherate. 

Il 25 gennaio alle ore 15:30, assieme a Priorità alla scuola Bologna, saremo di fronte all’Ufficio scolastico regionale in Via de’ Castagnoli n.1 per porre alle istituzioni quelle che devono essere le priorità per una scuola pubblica sicura e di qualità:

  • riduzione del numero di alunni/e per classe: massimo 20 alunni/e e 15 in presenza di alunne/i con disabilità
  • immediata assunzione dei/lle precari/ie della scuola statale
  • investimenti seri e veloci sull’edilizia scolastica
  • tracciamento periodico, capillare e diffuso all’interno delle scuole
  • introduzione immediata della figura del medico scolastico

COBAS – Comitati di base della Scuola Bologna
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