ADERIAMO ALLO SCIOPERO FEMMINISTA E TRANSFEMMINISTA DELL’8 MARZO
Mobilitiamoci per contrastare lo sfruttamento e la precarietà, per affermare il diritto al reddito universale di autodeterminazione e per la difesa della scuola pubblica. Nelle nostre lotte è indispensabile tenere conto del punto di vista di genere, a partire dal riconoscimento della divisione sessuale del lavoro e dell’imposizione alle donne del lavoro di riproduzione e di cura, nodi fondanti dell’organizzazione capitalistica patriarcale, lavoro ulteriormente aggravato negli ultimi due anni dalla gestione privatistica e familista della pandemia.
Anche attraverso la scuola passa un modello educativo e istituzionale che può legittimare la visione patriarcale della società e le discriminazioni di genere. Per questo l’8 marzo ci mobilitiamo:
- contro la retorica dell’insegnamento come lavoro di cura e come occupazione contigua al lavoro domestico-familiare e per questo scarsamente retribuita;
- contro l’uso sistemico del precariato che da anni tiene in piedi la scuola italiana in una logica di sfruttamento indiscriminato che va a colpire in modo determinante la componente femminile;
- contro l’alternanza scuola-lavoro che veicola precarietà e sfruttamento ed è causa di infortuni e di morte;
- contro ogni discriminazione e violenza di genere, contro l’omolesbobitransfobia perché la scuola sia un luogo sicuro per le persone che ci lavorano (in particolare donne e soggettività LGBTQI+) e per gli/le/* studenti che hanno diritto ad un ambiente accogliente in cui si promuova l’educazione di genere, all’affettività, alla sessualità, al rispetto; contro le ingerenze esterne nella scuola e i tentativi di condizionamento da parte di organizzazioni fondamentaliste e clerico-fasciste;
- contro ogni forma di autoritarismo delle/dei dirigenti e di competizione sfrenata portati dalle ultime riforme della scuola, contro il sistema di controllo che si è venuto a creare con gli strumenti della valutazione (RAV, Invalsi) e i dispositivi premiali che condizionano fortemente la libertà di insegnamento e le relazioni all’interno dell’ambiente scolastico;
- contro ogni ingerenza del privato nella scuola pubblica statale che deve essere laica e gratuita per tutt*;
- contro la dad che penalizza fortemente l’apprendimento delle/degli studenti e costringe le donne a spazi e tempi che non prevedono soluzione di continuità fra lavoro e lavoro di cura;
- contro la guerra, espressione estrema della violenza patriarcale, contro il riarmo e le spese militari. Fermiamo le guerre nel mondo, fermiamo la guerra in Ucraina.
Aderiamo allo sciopero globale femminista e transfemminista dell’8 marzo, strumento politico, intersezionale, internazionalista, in grado di unire e sostenere le lotte locali e le lotte transnazionali mettendo in relazione soggettività diverse e sfruttate in tutto il mondo e denunciando l’intersezionalità dello sfruttamento patriarcale che non è solo sessista ma anche classista e razzista .
Invitiamo tutt* a partecipare allo sciopero dell’8 marzo e segnaliamo questi appuntamenti territoriali:
- h 9:00–12:00 in Piazza Maggiore per il presidio organizzato da Non Una di Meno Bologna;
- h 9:00 presidio sotto la prefettura di Bologna organizzato da Cobas e SGB;
- h 17:00 ritrovo in Piazza XX Settembre per il Corteo femminista e transfemminista.
Cobas Scuola Bologna
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